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Caso Paragon, anche Caltagirone spiato https://www.lastampa.it/economia/2025/10/09/news/paragon_caltagirone_spiato_spyware-15343622/
10/10/2025 18:35:58
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  • La Stampa Raffaele Angius, Gianluca Paolucci

09 Ottobre 2025

Il telefono del finanziere romano tra i protagonisti del riassetto del sistema bancario sarebbe stato attaccato con lo spyware che ha colpito anche giornalisti e personalità

opo attivisti e giornalisti, anche il mondo della finanza. È l’ultimo tassello della saga di Graphite, il software-spia sviluppato dall’azienda israeliana Paragon Solutions e utilizzato da governi e forze di polizia di diversi Paesi, tra i quali l’Italia. Secondo quanto appreso da IrpiMedia e La Stampa, un nuovo nome si aggiunge alla lista delle persone che, lo scorso gennaio, hanno ricevuto un messaggio da Whatsapp che li informava di essere stati bersaglio dello spyware. È Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore, editore, e tra gli uomini più ricchi d’Italia. Non è dato sapere chi abbia provato a spiarlo, ma la notifica comparsa sul suo telefono insieme ad almeno altre sette persone nel Paese è inequivocabile.

Lo stesso giorno Whatsapp ha mandato notifiche anche a Francesco Cancellato, direttore di Fanpage, e ai due fondatori della ong Mediterranea, Luca Casarini e Giuseppe “Beppe” Caccia. Nei mesi successivi sono emersi anche altri nomi. Da don Mattia Ferrari, cappellano di bordo di Mediterranea, fino a Ciro Pellegrino, caporedattore di Fanpage, fino a Roberto D’Agostino, fondatore ed editore del sito Dagospia. Tuttavia, questo è il primo caso in cui tra le persone attenzionate figura un uomo d’affari, lontano dal mondo dell’informazione o dell’attivismo.

Caltagirone è anche uno dei protagonisti della serie di operazioni che stanno ridisegnando l’assetto finanziario del Paese, azionista di Generali, Mps e Mediobanca, quest’ultima acquisita proprio da Mps (dove tra i soci c’è anche lo Stato). A questo punto solo le autorità potranno accertare se sia stato un governo straniero a prendere di mira lo smartphone di Caltagirone, ipotesi già ventilata nei riguardi di Cancellato, o se dietro l’operazione ci sia una mano italiana. Ma andiamo con ordine.

l gruppo di Whatsapp
Secondo quanto ricostruito, a dicembre del 2024 l’utenza telefonica in uso a Caltagirone sarebbe stata inserita in una chat Whatsapp, popolata da contatti a lui noti e al cui interno era stato condiviso un file Pdf. Poco dopo la chat sparisce, il Pdf con essa.

Il mese dopo, Whatsapp informa gli utenti coinvolti di aver individuato e corretto una vulnerabilità che avrebbe permesso a un attaccante di inserire uno spyware sul dispositivo del bersaglio a sua insaputa e senza che fosse necessario cliccare su alcun link o allegato. In gergo si chiamano “attacchi zero-click”, che sfruttano un errore nel sistema del dispositivo o di un’app – Whatsapp in questo caso – per inoculare un qualunque software senza lasciare traccia e soprattutto senza che il bersaglio debba interagire come nei più comuni attacchi e frodi. E lo smartphone di Caltagirone è tra i destinatari di tale notifica.

Secondo la ricostruzione di altre vittime e della stessa Citizen Lab, è proprio questo il metodo con il quale Graphite è stato propagato tra i suoi bersagli. Il sistema non colpisce a caso, ma è programmato per installarsi esclusivamente sul telefono del bersaglio, lasciando indenni le altre persone nel gruppo.

Alla luce dell’allerta diramata dall’app di messaggistica, lo smartphone viene riportato alle impostazioni di fabbrica, eliminando il problema ma anche rimuovendo ogni elemento che avrebbe permesso di trovare tracce dello spyware. Contattato, l’ufficio stampa del gruppo Caltagirone non ha risposto a una richiesta di commento.

Una pioggia di notifiche
Della vicenda si è occupata una indagine del Copasir – Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, ovvero l’organo del parlamento che esercita il controllo sull'operato dei servizi segreti italiani – che si è svolta la scorsa primavera e ha riguardato i casi al tempo noti. Secondo quanto ricostruito nel rapporto del comitato (reso pubblico) è stato possibile accertare che Caccia e Casarini sono stati effettivamente oggetto di attività di sorveglianza dei servizi, «finalizzata a prevenire la minaccia alla sicurezza nazionale da parte di individui sospettati di svolgere attività di favoreggiamento dell’ingresso di soggetti stranieri nel territorio nazionale». Cosa sia successo invece nel telefono di Cancellato non si è mai saputo e il governo ha sempre respinto ogni addebito a riguardo, come detto, arrivando a ipotizzare la pista di un servizio segreto estero.

Le cose si sono complicate in aprile, quando un’altra notifica – questa volta inviata da Apple – ha informato una seconda infornata di bersagli della potenziale compromissione dei propri dispositivi. Tra questi Ciro Pellegrino, caporedattore di Fanpage. Sebbene sul dispositivo di Cancellato non sia stato trovato nulla, non può essere un caso che nella medesima testata si sia registrata una seconda infezione di Paragon. Fanpage è nota per indagini sotto copertura, tra le quali Gioventù meloniana che, grazie al lavoro di una giornalista infiltrata in Gioventù Nazionale, mette a nudo l’imprinting di estrema destra e le nostalgie fasciste del ramo giovanile del partito della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Successive analisi sul telefono di Pellegrino, svolte nei laboratori di Citizen Lab a Toronto, hanno permesso di confermare la presenza di Paragon sul suo dispositivo.

Solo a giugno le procure di Roma e Napoli hanno disposto accertamenti sui dispositivi delle persone sottoposte a sorveglianza, disponendo analisi irripetibili sugli smartphone. In seguito a questa notizia ulteriori nomi di vittime di Paragon sono stati resi pubblici: uno è Roberto D’Agostino, il fondatore di Dagospia. L’altra è Eva Vlaardingerbroek, influencer olandese di estrema destra e residente a Roma.

«I governi dispongono di così tanti strumenti diversi per mettere sotto controllo un bersaglio che è semplicemente impensabile che tutti siano simili o facilmente identificabili» spiega a IrpiMedia una fonte che ha analizzato alcuni dei dispositivi. «Non solo esistono molti più spyware di quelli prodotti da Paragon o Nso, ma c’è un’intera rete di scambi di favori anche tra Paesi: se io non posso svolgere un’intercettazione su uno specifico cittadino, lo chiedo al Paese affianco», spiega l’esperto senza poter entrare nel merito di casi comprovanti tali affermazioni per ragioni di riservatezza. Contattata da IrpiMedia e La Stampa, Paragon non ha risposto a una richiesta di commento.
Chi sono i clienti di Paragon
Tra gli addetti ai lavori Graphite è uno spyware ben noto. Paragon Solutions è un’azienda nata in Israele che produce, sviluppa e ricerca tecnologie della sorveglianza ai massimi livelli. Il suo prodotto principale è attualmente tra i più quotati, soprattutto da quando un’azienda concorrente, Nso, ha dovuto ridurre drasticamente la propria attività in seguito a diversi scandali legati a un uso non consono della propria tecnologia da parte di numerosi governi, come raccontato anche da IrpiMedia con storie che vanno dal Marocco al Messico.

Ma il valore di un prodotto, nel mercato della sorveglianza, non è dato solo dalla bontà del software in sé, bensì dalla capacità dell’azienda che lo produce di aggirare i sistemi di sicurezza di smartphone, computer, dispositivi Android o Apple, in modo che possa funzionare su qualunque bersaglio e qualunque tecnologia. Esattamente il tipo di servizio che offre Paragon, che nel tempo ha raccolto anche investimenti dell’Unione Europea.

A dicembre del 2024, circa un mese prima dell’invio delle notifiche che hanno svelato uno dei trucchi di Paragon per infettare i dispositivi, il fondo d’investimento statunitense AE Industrial Partners, focalizzato sui settori aerospaziale, difesa, cyber sorveglianza, ha acquistato la società per 900 milioni di dollari, secondo quanto riportato da testate di settore. Fonti pubbliche indicano come attualmente Graphite continui a chiudere contratti con le agenzie statunitensi. Ultima in ordine di tempo è l’Ice, agenzia federale per il controllo delle frontiere e dell’immigrazione, con un contratto da due milioni di dollari. Fonti di IrpiMedia a conoscenza del contratto tra Paragon e l’Italia sostengono che questo sarebbe «nell’ordine delle decine di milioni di euro, intorno ai trenta».

Dalla sua, negli anni, Paragon è stata capace di accreditarsi come alternativa “etica” alla concorrente Nso. Niente scandali, solo clienti legittimi e statali e solo «Paesi democratici che hanno superato con successo il suo rigoroso processo di due diligence e verifica», ha spiegato la stessa azienda in una nota lo scorso giugno. Sebbene i contratti stipulati dall’azienda non siano pubblici, la stessa ha dichiarato che prevedono il divieto di utilizzare Graphite contro giornalisti e attivisti.

Ufficialmente è questa la ragione per cui già a inizio febbraio, appena dopo l’arrivo delle notifiche, Paragon aveva annunciato che avrebbe rescisso unilateralmente il contratto con l’Italia. Una versione più tiepida del rapporto tra il governo e l’azienda israeliana approderà nella relazione del Copasir, in cui si parlerà di “rescissione concordata” tra le parti. In ogni caso è difficile comprenderne il senso nel caso in cui anche Paragon dovesse credere che non è stato il governo italiano a spiare quantomeno i giornalisti, bensì un altro loro cliente.

Dopo aver inizialmente negato ogni addebito, il governo italiano ha dovuto ammettere di aver utilizzato Graphite nei confronti di Luca Casarini e Beppe Caccia non in qualità di attivisti per i diritti umani, ma «in riferimento alle loro attività potenzialmente relative all’immigrazione irregolare». Tolto Yambio che come detto non è stato attaccato tramite Graphite, rimane la notifica ricevuta da Cancellato.
Un mondo torbido
Nel mercato della cyber sorveglianza c’è un mondo di ricercatori impegnati a scoprire le vulnerabilità di ogni sistema, in modo che possano essere utilizzate per spiare bersagli. Una è la vulnerabilità di Whatsapp, analizzata grazie a Citizen Lab, che permetteva di installare da remoto Graphite senza che fosse richiesta un’interazione da parte del bersaglio. L’altra è quella di Apple, che ha portato alla notifica di Ciro Pellegrino e ad altri giornalisti.

In tutti i casi, i reporter si sono rivolti a Citizen Lab per avere i propri dispositivi analizzati. Come confermato dalla stessa organizzazione nei propri report, ciascuna analisi ha fatto emergere elementi di compromissione compatibili proprio con lo spyware israeliano.
Secondo quanto ricostruito dai tecnici e confermato da fonti indipendenti, la vulnerabilità trovata sugli iPhone colpiti è legata ad iMessage, l’app di messaggistica istantanea di Cupertino che smista sia i messaggi scambiati tra iPhone sia gli sms. Anche in questo caso si tratta di zero-click: Paragon ha trovato un modo per rompere i meccanismi di sicurezza dell’iPhone inviando un messaggio contenente un file immagine.

«Sono attacchi costosissimi, tecnicamente complessi, e che hanno un proprio mercato che vale miliardi» spiega una fonte del settore sotto richiesta di anonimato. Secondo quattro esperti consultati per la realizzazione di questo articolo, gli attacchi rivolti verso i dispositivi Android o Apple valgono «intorno al mezzo milione di euro per bersaglio, in quanto più vengono usati più è possibile che siano scoperti dal produttore del pezzo di tecnologia vulnerabile», spiega una fonte.

lastampa.it IT 2025 Caltagirone Italia Paragon spyware
ICE reactivates contract with spyware maker Paragon https://techcrunch.com/2025/09/02/ice-reactivates-contract-with-spyware-maker-paragon
07/09/2025 21:29:49
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techcrunch.com
Lorenzo Franceschi-Bicchierai
9:11 AM PDT · September 2, 2025

The Israeli spyware maker now faces the dilemma of whether to continue its relationship with U.S. Immigration and Customs Enforcement and help fuel its mass deportations program.

U.S. Immigration and Customs Enforcement (ICE) signed a contract last year with Israeli spyware maker Paragon worth $2 million.

Shortly after, the Biden administration put the contract under review, issuing a “stop work order,” to determine whether the contract complied with an executive order on commercial spyware, which restricts U.S. government agencies from using spyware that could violate human rights or target Americans abroad.

Almost a year later, when it looked like the contract would just run out and never become active, ICE lifted the stop work order, according to public records.

“This contract is for a fully configured proprietary solution including license, hardware, warranty, maintenance, and training. This modification is to lift the stop work order,” read an update dated August 30 on the U.S. government’s Federal Procurement Data System, a database of government contracts.

Independent journalist Jack Poulson was the first to report the news in his newsletter.

Paragon has for years cultivated the image of being an “ethical” and responsible spyware maker, in contrast with controversial spyware purveyors such as Hacking Team, Intellexa, and NSO Group. On its official website, Paragon claims to provide its customers with “ethically based tools, teams, and insights.”

The spyware maker faces an ethical dilemma. Now that the contract with ICE’s Information Technology Division is active, it’s up to Paragon to decide whether it wants to continue its relationship with ICE, an agency that has dramatically ramped up mass deportations and expanded its surveillance powers since Donald Trump took over the White House.
Emily Horne, a spokesperson for Paragon, as well as executive chairman John Fleming, did not respond to a request for comment.

In an attempt to show its good faith, in February of this year, Fleming told TechCrunch that the company only sells to the U.S. government and other unspecified allied countries.

Paragon has already had to face a thorny ethical dilemma. In January, WhatsApp revealed that around 90 of its users, including journalists and human rights workers, had been targeted with Paragon’s spyware, called Graphite. In the following days and weeks, Italian journalist Francesco Cancellato and several local pro-immigration activists came forward saying they were among the victims.

In response to this scandal, Paragon cut ties with the Italian government, which had in the meantime launched an inquiry to determine what happened. Then, in June, digital rights research group Citizen Lab confirmed that two other journalists, an unnamed European and a colleague of Cancellato, had been hacked with Paragon’s spyware.

An Italian parliament committee concluded that the spying of the pro-immigration activists was legal, but it also claimed that there was no evidence that Italy’s intelligence agencies, former Paragon customers, had targeted Cancellato.

John Scott-Railton, a senior researcher at Citizen Lab, who has investigated cases of spyware abuse for more than a decade, told TechCrunch that “these tools were designed for dictatorships, not democracies built on liberty and protection of individual rights.”

The researcher said that even spyware is “corrupting,” which is why “there’s a growing pile of spyware scandals in democracies, including with Paragon’s Graphite. Worse, Paragon is still shielding spyware abusers. Just look at the still-unexplained hacks of Italian journalists.”

techcrunch.com EN 2025 US spy Paragon spyware immigrants contract
Graphite Caught: First Forensic Confirmation of Paragon’s iOS Mercenary Spyware Finds Journalists Targeted https://citizenlab.ca/2025/06/first-forensic-confirmation-of-paragons-ios-mercenary-spyware-finds-journalists-targeted/
12/06/2025 20:43:28
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On April 29, 2025, a select group of iOS users were notified by Apple that they were targeted with advanced spyware. Among the group were two journalists who consented to the technical analysis of their cases. In this report, we discuss key findings from our forensic analyses of their devices.

  • Our analysis finds forensic evidence confirming with high confidence that both a prominent European journalist (who requests anonymity), and Italian journalist Ciro Pellegrino, were targeted with Paragon’s Graphite mercenary spyware.
  • We identify an indicator linking both cases to the same Paragon operator.
  • Apple confirms to us that the zero-click attack deployed in these cases was mitigated as of iOS 18.3.1 and has assigned the vulnerability CVE-2025-43200.
citizenlab EN 2025 Graphite Paragon iOS Mercenary Spyware research
Apple fixes new iPhone zero-day bug used in Paragon spyware hacks https://techcrunch.com/2025/06/12/apple-fixes-new-iphone-zero-day-bug-used-in-paragon-spyware-hacks/
12/06/2025 19:51:27
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Researchers revealed on Thursday that two European journalists had their iPhones hacked with spyware made by Paragon. Apple says it has fixed the bug that was used to hack their phones.

The Citizen Lab wrote in its report, shared with TechCrunch ahead of its publication, that Apple had told its researchers that the flaw exploited in the attacks had been “mitigated in iOS 18.3.1,” a software update for iPhones released on February 10.

Until this week, the advisory of that security update mentioned only one unrelated flaw, which allowed attackers to disable an iPhone security mechanism that makes it harder to unlock phones.

On Thursday, however, Apple updated its February 10 advisory to include details about a new flaw, which was also fixed at the time but not publicized.

“A logic issue existed when processing a maliciously crafted photo or video shared via an iCloud Link. Apple is aware of a report that this issue may have been exploited in an extremely sophisticated attack against specific targeted individuals,” reads the now-updated advisory.

In the final version of its report published Thursday, The Citizen Lab confirmed this is the flaw used against Italian journalist Ciro Pellegrino and an unnamed “prominent” European journalist

It’s unclear why Apple did not disclose the existence of this patched flaw until four months after the release of the iOS update, and an Apple spokesperson did not respond to a request for comment seeking clarity.

The Paragon spyware scandal began in January, when WhatsApp notified around 90 of its users, including journalists and human rights activists, that they had been targeted with spyware made by Paragon, dubbed Graphite.

Then, at the end of April, several iPhone users received a notification from Apple alerting them that they had been the targets of mercenary spyware. The alert did not mention the spyware company behind the hacking campaign.

On Thursday, The Citizen Lab published its findings confirming that two journalists who had received that Apple notification were hacked with Paragon’s spyware.

It’s unclear if all the Apple users who received the notification were also targeted with Graphite. The Apple alert said that “today’s notification is being sent to affected users in 100 countries.”

techcrunch EN 2025 Apple iPhone zero-day bug Paragon spyware
Virtue or Vice? A First Look at Proliferating Spyware Operations https://citizenlab.ca/2025/03/a-first-look-at-paragons-proliferating-spyware-operations/
20/03/2025 06:49:33
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In our first investigation into Israel-based spyware company, Paragon Solutions, we begin to untangle multiple threads connected to the proliferation of Paragon's mercenary spyware operations across the globe. This report includes an infrastructure analysis of Paragon’s spyware product, called Graphite; a forensic analysis of infected devices belonging to members of civil society; and a closer look at the use of Paragon spyware in both Canada and Italy.

citizenlab EN 2025 investigation Paragon spyware Canada Italy Graphite mercenary
An Italian journalist speaks about being targeted with Paragon spyware https://therecord.media/italian-journalist-speaks-about-being-targeted-spyware
14/02/2025 11:37:05
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As an undercover journalist covering Italian politics, Francesco Cancellato is used to reporting on scandals. But he never thought he would be part of the story.

therecord.media EN 2025 Italy Paragon spyware
Spyware maker Paragon terminates contract with Italian government: media reports | TechCrunch https://techcrunch.com/2025/02/06/spyware-maker-paragon-terminates-contract-with-italian-government-media-reports/
06/02/2025 19:57:50
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Following allegations of potential abuse, Paragon Solutions has cut off Italy from its spyware systems.

techcrunch EN 2025 Italy spyware paragon
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